Abbiamo parlato dei vari registri, a ciascuno di essi è comunemente associato un range vocale di altezze sonore, anche se non fisso e li abbiamo identificati in base alla massa cordale coinvolta nella vibrazione. In realtà prima delle indagini stroboscopiche esistevano classificazioni dei registri in base a sensazioni interne, associandolo alla parte del corpo dove si percepisce la vibrazione interna, detto luogo di risonanza e, infatti, una volta erano chiamati: registro di petto, di testa e registro di fischio. In particolare il registro di testa in Italia per gli uomini è indicato con il termine di “falsetto”.
Infatti questo termine nasce perché storicamente, nei teatri, dove andavano in scena le opere liriche, le donne non erano ammesse inizialmente e tutte le parti femminili erano affidate a uomini che cantavano in M2 (voce di testa) per sostituire le donne. Per un ascoltatore dell’epoca era strano ascoltare questi tipi di voci, che venivano percepite come se l’uomo “falsasse” la propria voce. Questa percezione instillò l’idea che l’uomo stesse usando una voce “finta”, che venne indicata, appunto, con il termine di “falsetto” .